L’ITALIA ESCE DALLA LISTA NERA USA

Vittorio Giulini Pres. S.M.I
L’Italia è stata ufficialmente esclusa dalla ‘lista nera’ degli Stati Uniti: un elenco di Paesi da sottoporre a procedura investigativa per esportazioni irregolari di calzetteria e maglieria. L’esclusione è avvenuta grazie all’intervento di Sistema Moda Italia, l’associazione di rappresentanza della moda e del tessile-abbigliamento. ‘Siamo intervenuti contro un’azione palesemente assurda’ spiega Vittorio Giulini , presidente di Smi. Azione che nasce dal tentativo americano di arginare il fortissimo incremento di prodotti cinesi, soprattutto nel tessile-abbigliamento: incremento che ha portato le produzioni cinesi a dilagare sul mercato, tanto da rappresentare punte del 60% delle importazioni totali. Per fronteggiare la situazione l’amministrazione Bush ha deciso di sottoporre a controlli più stringenti non soltanto le merci provenienti dal Far East, bensì tutte quelle di origine straniera. E a metà febbraio ha bloccato le importazioni prima di calze e poi di maglieria proveniente da 22 Paesi, tra cui Italia, Regno Unito, Polonia e Turchia: Paesi sospettati di effettuare triangolazioni. Sistema Moda Italia ha subito attivato l’ufficio Istituto per il Commercio Estero, la nostra Ambasciata a Washington, il Ministero delle Attività Produttive e il Ministero degli Affari Esteri: includere l’Italia nella lista era manifestamente illogico, avrebbe danneggiato il Made in Italy senza alcun beneficio per la correttezza e la trasparenza dei commerci internazionali. Smi ha fornito prove della assoluta mancanza di irregolarità da parte italiana; e il 31 marzo il nostro Paese è stato ufficialmente escluso dalla lista.

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