collezione Fausto Sarli47 è il numero degli outfit proposti sulla passerella del “Maestro” Fausto Sarli, che ieri ha ufficialmente aperto la dodicesima edizione di Altaroma ’08. La collezione primavera-estate 2008 è l’omaggio al glamour inarrivabile del tardo gotico; il sarto manda in scena la sua personale interpretazione della prima fase dello straordinario rinascimento italiano, culla di arte, poesia e cultura. Queste vibranti suggestioni sono affidate ai versetti recitati da Maria Rosaria Omaggio mentre la modella Elisabeth Kinnear su chaise longue interpreta una versione moderna del quadro la “Bella Dormiente” di “Giorgione”; a loro il compito di dare il via alla sfilata. Dopo si è rapiti dalla perfezione dei tailleur da giorno, realizzati in tessuti grezzi come lino e canapa, dalla purezza delle linee delle cappe profilate da intarsi metallici, dai ricami, dalle perle, dai nastri preziosi che arricchiscono ogni capo e dalla elegante delicatezza degli abiti da sera resi inusuali dall’uso costante delle maniche à gigot indossate dalle principesse protagoniste delle tele di “Pisanello”.
L’apoteosi si raggiunge con gli abiti della collezione sposa: le spose di Sarli con il loro abbagliante candore, sono degne dei migliori “trionfi rinascimentali”. Gli abiti della sinuosa linea a sirena si arricchiscono di strascichi importanti, che sono un tripudio di mille volants in tulle o di fiocchi di chiffon organzato. I décolletés si aprono a corolla lasciando allo sguardo altrui le pudiche spalle delle dame. Certo, avere come modelle d’eccezione: una strepitosa Eva Riccobono e la neo Miss Italia Silvia Battista, aiuta lo spettacolo, ma questa è una collezione talmente riuscita che potrebbe senz’altro fare a meno di testimonial così altisonanti. L’affetto che circonda il “Maestro” è grande, lo dimostra un parterre d’eccezione, gremito di personalità del jet set come Patrizia Mirigliani, Renzo Arbore, Paola Saluzzi, Angela Melillo e Linda Batista che si sussurra abbia scelto un abito da sposa di Fausto Sarli per le sue imminenti nozze. Il finale è senza sorprese: una meritatissima standing ovation.
