AIGNER

“Un viaggio sensuale sul Vietkong”, é il commento di Ines Valentinitsch sulla collezione primavera/estate 2004 da lei disegnata per Aigner. La griffe tedesca conosciuta in tutto il mondo per via delle pregevoli borse che ha sempre prodotto, ha confermato tutto quello che di buono si era visto in passerella lo scorso febbraio, in occasione dell’esordio nel pret-à-porter. Il tema a cui si è ispirato il team creativo della casa di moda tedesca con a capo: Johann Stockhammer e Ines Valentinitsch è il capolavoro letterario di Margherite Duras “L’amante”. Un ambiente interpretato liberamente, ricco di elementi contrastanti che spaziano tra Oriente e Occidente. Da questa fonte d’ispirazione nasce una collezione frutto di un geniale mix tra sensuale eleganza e sportswear.

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Saverio Palatella

Un’eleganza quasi mistica, quella proposta da Saverio Palatella per la primavera-estate 2004. Totale pulizia di linee, essenzialità cromatica, coerenza volumetrica, per una donna che abbandona la cotè sportiva delle ultime collezioni per evolvere verso nuovi linguaggi estetici.

Eterea ed altera, la donna Palatella di giorno veste maglie e abiti in cashmere leggerissimo, magari da portare in trasparenza su cortissimi shorts. Le maniche si gonfiano, gli scolli e gli spacchi si aprono sulle morbide tuniche di seta fermate in vita da un laccino.
La sera, romantica e ultrafemminile, richiama le atmosfere orientali delle ultime collezioni, nei lunghi kaftani e i pantaloni in pizzo. Grintose le ampie tute di seta strette in vita da arricciature.
Preziosi come sempre i materiali, fiore all’occhiello della griffe. Cashmere, mischie di cashmere e seta, cashmere e cotone, seta, lino e jersey di lino.

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ERREUNO

Ritmi carioca alla sfilata di ERREUNO, che attraverso l’icona Sonia Braga, riscopre la femminilità più autentica del Brasile.Sensuale e sicura di sé, la donna primavera-estate 2004 saccheggia il guardaroba maschile, destrutturandone il rigore attraverso un abile gioco di ricostruzione della silhouette. Risultato: fantasie di righe diverse per completi con pantaloni alla pescatora e giacche strette in vita, talvolta allacciate sul fianco.

Giacche leggere come camicie, magari da portare dentro i pantaloni; parka, bluson e cabane in tessuti tecnici ma iperaffinati come il taffetas oleato o i cotoni smerigliati.
Lo stile pulito e bon-ton della collezione si ammorbidisce nei patchwork dei tessuti, nei dettagli dei bottoni in bambù, nelle tasche a soffietto, nelle caviglie fasciate di alcuni pantaloni, negli abbinamenti di lunghezze e fantasie diverse.

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GAETANO NAVARRA

Minimal ma ricca allo stesso tempo, la collezione primavera/estate 2004 firmata Gaetano Navarra. Messe da parte le pomposità che hanno accompagnato le precedenti collezioni, lo stilista bolognese immagina per la prossima stagione calda una donna semplice, in poche parole “fresh”. Messa al bando la parola sexy; lo stesso Navarra ci tiene a precisare: “sexy, ormai è una parola troppo abusata, sulla bocca di tutti, pertanto preferiamo eliminarla dalle nostre collezioni”. In effetti, tutto è più minimal rispetto al precedente Navarra: meno trucco, meno acconciature complesse, appena qua e là qualche codina e soprattutto un paio di scarpe identiche per tutte le mannequin. Tuttavia, in qualche modo lo stilista doveva sorprenderci, ed ecco la sorpresa: tutto il backstage arriva da New York, dalla stylist, una delle più richieste del momento, Kate Mosmann, al casting curato da Gabriel Rey, per poi non parlare dell’hairstylist, Jimmy Paul Calliste e del Make up, Polly Osmond.

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VICTORIA VALTCHANOVA E’ FOTOMODELLA DELL’ANNO

Victoria Valtchanova, 16 anni di Ravenna con origini bulgare, è la vincitrice del concorso di bellezza Fotomodella dell’anno 2003. La proclamazione è avvenuta giovedì 23 ottobre al Teatro Gabriele D’Annunzio di Latina. Seconda classificata Cristina Giannetti, 16 di Terracina, terza Fabiola Terella 17 anni di Sperlonga. La serata dedicata alle Miss è stata arricchita da momenti dedicati alla moda con le sfilate di Anton Giulio Grande e Angelo Vitti. Protagoniste in passerella anche la scuola di moda Grand Chic, che ha proposto un secolo di storia del costume, dal 1900…

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Jacob Be

Ancora una volta le ex cartiere Binda. Ancora una volta uno spazio post-industriale scelto come cornice ideale per la performance sperimentale ed alternativa di un giovane brand.

E mentre luci laser proiettano sulle vecchie fabbriche dismesse forme e colori, all’interno di una palazzina và in scena lo “zoo suburbano” di Jacob Be.
I modelli si muovono, ballano, interagiscono, chiusi all’interno di un’enorme gabbia.
Lo spirito è quello di una collezione giovane, divertente, più vissuta che esibita. Abiti da far propri, con i quali giocare con spirito libero, da abbinare senza regole, al di fuori di ogni convenzione.
La donna per la primavera-estate 2004, è fresca e teatralmente sexy.

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ROHKA

Chi l’avrebbe immaginato? ritrovarsi alle 21.00 a fare la fila davanti all’ufficio postale, quello di Piazza Cordusio a Milano. Non per pagare la solita utenza, né per svolgere operazioni di banco posta, ma per assistere ad una sfilata di moda. La presentazione della collezione primavera/estate 2004 di una delle griffe più promettenti della nuova generazione, Rohka.

Un caleidoscopio di colori per raffigurare la donna immaginata dal duo creativo: Maria Restrepo e Ian Phin fondatori del marchio Rohka; colori che vanno da quelli aggressivi degli evidenziatori, una scelta non lontana dall’immagine grafica delle Poste italiane, dove piccoli punti fluorescenti sono usati per richiamare da lontano l’attenzione delle persone, fino a raggiungere la tonalità tenue della pesca, del corallo e del pistacchio, passando per il giallo.

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Tomaso Stefanelli

Il mare e il vento disegnano la collezione primavera-estate 2004 di Tomaso Stefanelli. Il mare che increspa le stoffe, drappeggia orli e revers. Il vento che fa danzare onde di chiffon e gonfiare vele di seta.

Le modelle calzano cappelli di taglio maschile, su una collezione iperfemminile, dove ruches, coulisse e volants abbondano in ogni dove, dando volume e movimento a lunghi vestiti di chiffon, velatissime camicie di seta e giacchine di lino strizzate in vita. La sensazione è che si voglia giocare con la tradizione sartoriale, che viene ripetutamente scomposta, tagliata, bucata, in un mix di rigore formale e sperimentazione.
Sui capispalla si aprono impreviste brecce di nudità, il sopra lascia intravedere il sotto, il davanti diventa il dietro, le cuciture imprecise e i tagli al vivo per le piccole giacche e i gilet in stile redingote.

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I TITOLI WOLFORD ALLE STELLE

Le voci che preannunciano l’ingresso di un nuovo socio mandano alle stelle i titoli di Wolford, gruppo austriaco celebre in tutto il mondo per i suoi collant di lusso. Un risultato da record per l’azienda austriaca che nel solo mese di ottobre ha registrato un rimbalzo superiore al 22%. Secondo i bene informati questo risultato economico si deve all’ipotesi di alleanza strategica tra il gruppo Wolford con Lvmh o Estee Lauder.

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Holly Krüeger

Una sfilata o una fiaba di Andersen? Provoca e seduce la passerella -performance “Fear and Fantasy” della stilista americana Holly Krüeger, che manda in scena l’arte e la moda. Seconda apparizione milanese per la designer, che si muove fuori dai canoni tradizionali, optando per sinergie artistiche e concettuali.

Numerosi gli artisti scesi in campo per presentare la collezione spring summer 2004: un incipit della violinista Eriko Sumi ci introduce in una passerella fiabesca, a tratti animata dal Lupo e da Cappuccetto Rosso, da tre uomini-maiali fastidiosi, dalla regina cattiva, matrigna di Biancaneve.
Il guardaroba pensato dalla designer è tutto giocato sui volumi e sulla ri-de-costruzione delle silhouette: in passerella corsetti con cuciture dimensionali, giacche sagomate col collo goffrato, tessuti raccolti, piegati, spiegazzati, arricciati. La performance, garantita dall’utilizzo di texture tecniche che vanno dal nylon trattato al tessuto poly-technical stretch, fino allo stretch satin, si alterna alla naturalità e alla morbidezza del cotone e della seta. Incurante dei cliché la Krueger porta in passerella perfino la crinolina, che rende ironiche le gonne fluttuanti.

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