Galliano diverte perché si diverte. Intanto, ha cancellato le stagioni perché nella sua collezione non c’è proprio nulla di estate o di primavera. Poi, ha organizzato uno spettacolo in cui ha mescolato il teatro No al circo, i balletti da circo alle parate militari. Primo “ciak” su due muscolosi asiatici in string, che hanno dato il via musicale percuotendo immensi tamburi appesi alla parete. Poi, la passerella. Spuntano dall’Asia profonda, dalla Mongolia, dal Tibet, ma anche dal Giappone, dall’Ungheria, dalle steppe siberiane i suoi modelli spettacolari e colorati, i suoi mantelli ampi e ricamatissimi, le ghette di pelo su sandali da frate, i cappelli immensi di lana a strati un pò Gavroche, e le immense parrucche-cappello come torri, coloratissime. C’è il circo, il Fantomas donna che si arrotola e si srotola lungo la passerella, il Pierrot un pò Pierrot un pò Topolino. Poi ci sono gli accenni immancabili allo stile militare, ma molto ludici, qualche spallina d’oro su un mantello ricamato dalle maniche che arrivano a terra, qualche passo d’oca appena accennato. Tanto per non perdere l’abitudine. Dopo la musica delle steppe, il suono delle balalaike, ci si poteva aspettare un Galliano vestito da ussaro. Ebbene, no, l’inglese scavezzacollo anche stavolta ha sorpreso: si è vestito da pirata, forse per sottolineare il suo gusto per le scorribande nel mondo della fantasia.
John Galliano per Christian Dior
