Karl Lagerfeld

Nella foto collezione estate 2002 di Karl Lagerfeld
Una serra dal tetto trasparente, allestita proprio accanto a quel Museo dell’Orangerie famoso scrigno delle ninfee di Claude Monet, è la cornice scelta da Karl Lagerfeld per la sua “Signora delle camelie”. Una signora giovane e scattante vestita da sera anche per il giorno, in tutte le sfumature del rosa chiaro, con parecchio grigio, un pò di nero e qualche tocco di blu, che sembra “volare” su scarpe alte dal tallone “staccato” dal tacco.
Nella serra ricoperta internamente di tessuto grigio perla con applicazioni di camelie di tutte le grandezze, Lagerfeld ha presentato una collezione fresca e classica, nelle tinte “cipriate” e quasi immateriali, piccoli quadri alla Marie Laurencin, alla Leonor Fini dall’eleganza degna della migliore tradizione della Maison Chanel. E d’altronde lo stilista ha chiamato proprio “Marie Laurencin” il suo rosa così speciale, e il make up di Chanel per la primavera estate, etereo e quasi onirico come i cappottini smilzi rosa cipria, o beige rosato, oppure grigi, che si appoggiano su abitini coordinati. Frange di perline illuminano gli orli di soprabiti e tailleur, piccole camelie di paillettes bianche e rosa appena più scuro si appoggiano trasformandolo in un prato su uno spolverino rosa portato sopra un tailleur appena profilato di paillettes madreperlate. Le lunghezze si fermano al ginocchio oppure arrivano a terra anche per alcuni cappotti, uno lungo e affusolato tagliato a pannelli stretti, un altro rosa beige profilato di blu come il classico Chanel di una volta. Camelie di mousseline sfrangiata appoggiate sui capelli, in rosa o grigio, accompagnano il giorno ma anche la sera, come nell’abito sirena di pizzo nero appoggiato su un fondo rosa e completato da una giacca-redingote di organza nera. Plastron di delicato pizzo si infilano sotto redingote o abitini neri dalla scollatura profonda a V, il ricamo è sontuoso ma discreto, i gioielli si limitano ad un bracciale a cerchio che si avvolge sulla mano invece che sul polso, e ad un anello “da unghia”, che evoca quelli delle danzatrici di Bali.

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