Saverio Palatella 2

Atmosfera mistica alla sfilata di Saverio Palatella. Regna il bianco glaciale di terre lontane, mentre la voce ipnotica di Laurence Revey accompagna dal vivo l’incedere delle modelle sulla passerella.
Tanta lana, morbida, calda, avviluppante nelle sciarpone attorno al collo e negli immancabili scaldamuscoli, da portare sopra scarpe altissime.
I volumi sono morbidi, scivolati sulla figura, aderentissimi nelle pantacalze presenti lungo tutta la sfilata, negli shorts, nelle magie; voluminosi nelle mantelle di tutte le lunghezze, sfrangiate, con collo altissimo.
Gioco di contrasti nelle lunghezze e negli spessori, in un mix di sovrapposizioni che vede scaldamuscoli su pantacalze, mini gilet su maglioni, grosse mantelle su maglie leggere, il tutto condito da colli di lana, sciarpe e “scaldabraccia”.
Importanti gli accessori, borse di tutte le fogge e cinture dal sapore etnico, vagamente lappone, colorate, a spezzare la monocromia della collezione, ricamate e impreziosite da cristalli, a richiamare il tema della sfilata, il ghiaccio.
Bella la giacca patchwork di pelle con inserti di pelliccia sui toni del bianco ghiaccio. Da regina delle nevi gli abiti tunica con mantello, cappuccio e lunghe maniche.
Caleidoscopica la tavolozza, tanto bianco, grigio e sprazzi improvvisi di colore, giallo acido e rosso-fucsia, spesso mescolati tra loro in un gioco di motivi e ricami.
Ricercata ed anticonformista, la donna di Palatella per l’autunno-inverno 2003/04, predilige uno stile casual votato al comfort più assoluto, senza rinunciare al piacere esclusivo di capi dai materiali pregiatissimi.

Articoli correlati

Leave a Comment