MODA MILANO ALL’INSEGNA DELLE SPESE FOLLI

Melanie-Griffith

Ai nastri di partenza “Milano Moda Donna” il più importante appuntamento dedicato alla moda femminile. Tante le novità di questa edizione: 11 giorni per vedere 112 sfilate e 104 presentazioni. Dietro tanti numeri c’è un gigantesco e massacrante lavoro di operai e tecnici, uffici stampa e pierre, autisti e accompagnatori, truccatori e parrucchieri, sarte e stylist, segretarie e vestiariste, scenografi e registi, addetti alla sicurezza e vigili del fuoco, giornalisti e fotografi, stilisti e modelle. Insomma un esercito di 20.000 persone direttamente impegnate nella kermesse modaiola. Che le sfilate mettano in movimento tanti soldi è ormai cosa risaputa, tutti gli stilisti vogliono ormai che tutti i vestiti volteggino su una passerella, perché questa è l’esigenza del mercato: il rappresentante del marchio deve poter dire al negoziante che “la collezione ha sfilato a Milano” e per tutto questo c’è chi è disposto a indebitarsi. Per una sfilata, infatti, la spesa minima è di 100 milioni di lire, volendo proprio operare in economia. Fino a qualche anno fa una modella giovane e sconosciuta sfilava anche per 400.000 lire. Ora le agenzie si sono consorziate e hanno stabilito che non si scende sotto il milione per la modella, più il 20% per loro. Ma chi pretende una top model, tipo l’inglese Stella Tennant, deve sborsare 30.000 dollari più la quota per l’agenzia. Per la location della sfilata, la spesa va dai 5 ai 30 milioni, che è il prezzo delle sale della fiera (nella cifra però sono inclusi una base di luci, il backstage già pronto e una serie di servizi già installati). Lo stylist parte dai 10 milioni e può arrivare anche a 100: ma questa figura è determinante per dare l’impronta forte alla sfilata. Un regista “buono” chiede 15 milioni per organizzare la passerella mentre i parrucchieri, o lavorano gratis in cambio di pubblicità, oppure possono costare fino a 20.000 dollari (c’è chi se li fa venire dagli USA). Arrivano a chiedere milioni e milioni gli ospiti più o meno famosi, solo per fare la loro apparizione seduti in prima fila: nessuno ha mai smentito le voci per cui Raul Bova vuole 30 milioni, Valeria Marini ne chiede 15 e Vittorio Sgarbi 10 mentre una vera star internazionale come Melanie Griffith arriva a 100.000 dollari. Per questi vip, naturalmente bisogna anche pensare a organizzare una degna accoglienza.

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