ITS FOUR – DIESEL AWARD

La vincitrice dell’edizione 2002, l’israeliana Einav Zucker, adesso lavora nell’ufficio stile di Diesel; il trionfatore del 2003, Teppei Sugaya, si è imposto nonostante una linea decisamente non Diesel oriented; Lesley Mobo, il primo classificato tra i 23 partecipanti del Diesel Award 2004, premio istituito all’interno della manifestazione ITS# International Talent Support, a partire da fine aprile vedrà i propri modelli in vendita nei più esclusivi negozi Diesel a Milano, Parigi, Berlino, New York, Tokyo, Londra e Anversa. Il creatore filippino nella sua collezione “Obesity in the North Pole” presenta capi oversize ma anche stretti in vita, eccessi di tessuto e pantaloni aderenti, arricciature sugli scolli e perle nere per la spilla. Offrire spazio a talenti emergenti e farli incontrare con esperti del settore e con la stampa specializzata è l’obiettivo di ITS#, evento giunto alla quarta edizione e riservato a studenti dell’ultimo anno di Fashion Design e a stilisti alle prime armi. Organizzata da EVE (in collaborazione con il Comune di Trieste, Diesel, Mini, YKK, Ingeo, Develon, Le Book e WGSN), la manifestazione si svolgerà dal 14 al 17 luglio 2005 a Trieste.
Diesel, presenting partner, da sempre attenta all’innovazione e alla ricerca di giovani creativi, ha fin dall’esordio creduto nel progetto, istituendo il Diesel Award: un riconoscimento che permette a un designer esordiente di lanciare sul mercato i propri modelli per farsi conoscere a livello internazionale. Oltre a un premio in denaro, infatti, il vincitore potrà disegnare un mini collezione di 5 capi con un’etichetta personalizzata, che verrà prodotta e distribuita in 7 importanti Diesel store. La griffe di Renzo Rosso, che sta movendo i primi passi in Cina, è molto forte sui mercati: statunitense, inglese e giapponese, e lo scorso anno ha fatturato 1000 milioni di euro, di cui il 18% in Italia. La sua competitività risiede soprattutto nella ricerca e nelle lavorazioni: un paio di “semplici” jeans, per esempio, richiede anche 7 ore di lavoro manuale. Ecco spiegato il motivo di tanto successo.

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