In passarella le scuole di moda

Il primo giorno della kermesse romana dedicata all’alta moda verrà senz’altro ricordato per via delle scuole che hanno approfittato dell’occasione per portare in passerella le creazioni degli allievi neo diplomati; in particolare hanno sfilato all’auditorium: Istituto Europeo di Design, Accademia Koefia, Istituto Superiore di Design, Ida Ferri, Accademia di Viterbo, Accademia nazionale dei sartori.L’Istituto europeo di design ha portato in passerella una collezione ispirata alla natura, in particolare gli studenti attraverso le loro collezioni hanno rappresentato i repentini mutamenti della natura che senza
preavviso modifica l’aspetto delle cose: cataclismi naturali, eruzioni, temporali e così via; non c’è via di scampo di fronte all’inesorabile forza della natura.
“Armonia e dissonanze” è un viaggio nel tempo, tra presente e passato, tra i paradossi temporali e le correlazioni con i mutamenti storici. Filo conduttore della sfilata: una tavolozza di colori che presenta gli acidi arancio e verde accompagnati dal bianco, il nero e il rosso. La collezione tra l’altro è stata arricchita da 17 monili con cui sono state adornate le modelle creati dagli studenti del dipartimento del Design del gioiello in collaborazione con il centro promozioni e servizi di Arezzo.Gli anni della Belle Epoque hanno ispirato la collezione dei neo-diplomati studenti dell’Istituto Ida Ferri di Roma. Una collezione originalissima che ci ha riportati in una Parigi di fine ottocento, investita in pieno da fermenti culturali ed artistici. In questo clima rivoluzionario si muovono le “adolescenti terribili”, vivaci, scanzonate, pronte a tutto. Una folta schiera di quindicenni impazienti di provare le emozioni più forti che può donare loro la vita; distruggono, ritagliano, mescolano e ricamano ogni capo a portata di mano. Saccheggiano i guardaroba di mamma e papà nell’ansia di imitare i grandi. Il tutto ha dato vita a quaranta abiti di assoluta bellezza ed originalità. Attraverso i quali si vivono gli umori e i profumi della Parigi che fu. Gonne lunghe col panier riservato a madame, e i pantaloni, affusolati alla turca, con le princes a tubo. I colli delle camicie si trasformano in stringati bustier, la cravatta diventa un pretesto su cui costruire un sopra, un sotto, un dettaglio. Una vecchia giacca dismessa, un polsino usato, un bavero scucito danno vita ad un patchwork di incredibile originalità. I colori della collezione ruotano intorno al bianco e il nero. Una collezione che diventa la premessa di un futuro roseo per gli allievi di una delle scuole di design più prestigiose della capitale.

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