GH: L’ALTA MODA DI ERMANNO DE GENNARO

Come riuscire a scrivere un pezzo obiettivo su qualcosa di oggettivamente bello ma eticamente scomodo e dibattuto come le pellicce? Cerchiamo di procedere con ordine e di fare chiarezza, ricostruendo l’accaduto; DOVE: all’Art Cafè di Roma che, per l’evento, ha spostato la passerella al centro della sala da ballo, riuscendo a realizzare un ambiente professionale e di classe; QUANDO: martedì 12 Novembre; CHI: Ermanno De Gennaro che ha presentato quaranta creazioni, della collezione 2002-2003, di “alta pellicceria” della sua maison “GH Alta Moda”.
Che dire dei modelli proposti, indubbiamente realizzati con stile e dovizia dei particolari: così, si sono visti sfilare meravigliosi cappotti e giacche in denim, impreziositi da colli e bordi in volpe colorata, rivolti a una donna giovane e sofisticata, una diva dei nostri giorni, presentata con tanto di cagnolino biacco, infiocchettato di rosso al seguito; paltò di cuoio, dal taglio vintage, lavorati per creare l’effetto patchwork; giacche ¾ di cavallino raso, dalla fantasia maculata, su fondo verde o marrone glacé; poncho di volpe fumé; cappottini leopardati, con i bordi rifiniti in pelle, modello anni ’60, per una Twiggy del’2000; giacconi di pelle e di pelliccia proposti anche per un lui trendy e dai gusti raffinati; e per chiudere in bellezza sono stati presentati preziosissimi visoni bianchi, che abbinati ai classici e intramontabili Borsalino, neri calati ¾ sugli occhi, completavano l’immagine di una donna, modello dark lady, che sembrava appena uscita da un film noir di Tavernier.
Giunti a questo punto, una domanda dovrebbe sorgere nella testa di chi riesce a non farsi ammaliare da tanto splendore e a rimanere lucido: è ancora così necessario, giunti al terzo millennio, dover realizzare, come i nostri antenati della preistoria, capi caldi, per difendersi dal freddo, uccidendo innocui animaletti che solo a guardarli inteneriscono il cuore? Non si potrebbe riuscire a riprodurre la stessa qualità sopraffine dei tessuti, in maniera alternativa? Inutile sollevare, in questa sede, dibattiti spinosi, ma una cosa è certa: con la classe, lo stile e l’inventiva di Ermanno De Gennaro anche il più povero dei tessuti riuscirebbe a tramutarsi in creazioni regali, capaci di stregare e di attirare l’attenzione di chiunque, al primo sguardo.

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