OMAGGIO DI LORENZO RIVA A AUDREY HEPBURN

La passerella inizia ad illuminarsi e…….appare, sinuosa, una figura fasciata in un tubino nero, con grandi occhiali da sera scuri e un lunghissimo bocchino fumante.

E’ Gaia Bermani Amaral che reinterpreta Audrey Hepburn per Lorenzo Riva, in un sottofondo di voce di Asia Argento, sulle passerelle dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Lo stilista sceglie una delle stars femminili più eleganti del mondo per coniugare la autentica couture francese del passato con il nuovo glamour della donna moderna: il risultato è una raffinatissima rassegna di abiti da sera, esclusivamente da “sera” perché gli unici in grado di rappresentare oggi, per Lorenzo Riva, l’alta moda.
Si susseguono abiti dai tessuti preziosi, dallo chiffon che scivola sinuoso sul corpo, al taffetas e organza, soffice ed eterea, spesso allungati con lunghi strascichi e sorretti da bretelline di strass Swaroski.

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Oumou Sy: la moda afro conquista Roma

La voce dell’Africa risuona tra le colonne romane del Tempio di Adriano, oggi, 28 gennaio a Roma, nell’ambito della rassegna capitolina Altaroma.
La stilista senegalese presenta le sue creazioni come figure incarnanti la terra africana, la sua cultura e la sua tradizione artististica e artigianale.
Sculture in cui le stoffe si fondono con materiali tipici del continente afro: paglia, corni, frutta esotica. Tuniche e abiti lunghi e aderenti, prevalentemente monocromatici, nelle tonalità della “madre terra”, si arricchiscono di scenografici accessori che trovano il culmine della loro originalità nei cappelli interpretati da cesti in vimine lavorato, o da fusti pendenti a chioma d’albero colmi di frutti esotici, corone di bronzo che s’innalzano con maestosità.

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Omaggio di Lorenzo Riva a Audrey Hepburn

La passerella inizia ad illuminarsi e…….appare, sinuosa, una figura fasciata in un tubino nero, con grandi occhiali da sera scuri e un lunghissimo bocchino fumante.
E’ Gaia Bermani Amaral che reinterpreta Audrey Hepburn per Lorenzo Riva, in un sottofondo di voce di Asia Argento, sulle passerelle dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Lo stilista sceglie una delle stars femminili più eleganti del mondo per coniugare la autentica couture francese del passato con il nuovo glamour della donna moderna: il risultato è una raffinatissima rassegna di abiti da sera, esclusivamente da “sera” perché gli unici in grado di rappresentare oggi, per Lorenzo Riva, l’alta moda.

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Con Gianni Calignano alla corte del Re sole

Nel buio della sala, ad una ad una avanzano tre balllerine, vestite di antichi abiti, tipici della corte francese di fine settecento; si muovono a scatti, come mosse da una carica e si bloccano, dopo aver compiuto sinuosi movimenti con le braccia. Lentamente entrano le modelle, grottesche bambole viventi, dalla capigliatura scomposta ma vestite nel più lussuoso degli stili pre-rivoluzionari: questa è stata l’idea, il filo trinante della collezione di alta moda presentata da Gianni Calignano, all’AltaRoma.

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Andrew Mackenzie: La performance del caos

Abbiamo aspettato con trepidazione l’Evento “Mackenzie” all’AltaRoma, abbiamo fatto a botte per entrare nella sala, gremita di gente, siamo stati incuriositi dalla musica a tutto volume e, una volta entrati, non siamo riusciti a vedere granchè, ma quello che abbiamo rubato tra le teste, ci è bastato. Lo stilista inglese ha voluto rendere omaggio agli anni ’70 e alle icone indiscusse di quel periodo, da Andy Warhol a Iggy Pop e ha allestito la sala come un enorme set fotografico: a due a due sono entrati i ragazzi che venivano preparati, dal vivo, dai propri truccatori e parrucchieri, indossando abiti dal gusto vintage-retrò: completi gessati in pelle lucida per un lui, dal make up deciso intorno agli occhi, mini abiti patchwork e trasparenti per una lei dalle enormi pettinature scolpite.

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L’alta moda scatenata di Gaetano Navarra

Una catena legata ad un fiocco con su scritto: libertà, creatività e fraternità è il simbolo che rappresenta degnamente la prima collezione haute couture di Gaetano Navarra. Catene a pioggia, ovunque, che dominano interamente la scena. La catena che simboleggia “l’alta moda s-catenata” che ha proposto lo stilista bolognese. “E’ tempo – dice lo stilista – di svincolare l’alta moda da vecchi schemi e modelli del passato che non corrispondono più alla cliente del terzo millennio”.

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L’ALTA MODA S-CATENATA DI GAETANO NAVARRA

Una catena legata ad un fiocco con su scritto: libertà, creatività e fraternità è il simbolo che rappresenta degnamente la prima collezione haute couture di Gaetano Navarra. Catene a pioggia, ovunque, che dominano interamente la scena. La catena che simboleggia “l’alta moda s-catenata” che ha proposto lo stilista bolognese. “E’ tempo – dice lo stilista – di svincolare l’alta moda da vecchi schemi e modelli del passato che non corrispondono più alla cliente del terzo millennio”. “Questo – prosegue il designer – non significa rinunciare ai contenuti della couture. Anzi, bisogna recuperare al massimo questo patrimonio storico ma al tempo stesso sintonizzarlo allo spirito più odierno, attraverso un look di grande attualità”.

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LA MODA AIUTA IL RECUPERO DEI CENTRI STORICI

Da parecchi anni sono allo studio di tecnici e politici le soluzioni per valorizzare e recuperare i centri storici delle città. Una ricetta collaudata per fare fronte a questo annoso problema l’hanno data in questi ultimi mesi i brand del lusso come Gucci e Luis Vuitton, che, con l’apertura di due nuovi negozi di moda nella Galleria Vittorio Emanuele di Milano hanno ridato lustro ad una delle più antiche vie dello shopping milanese. In occasione della presentazione dell’edizione 2003 dell’agenda della moda il Presidente di Sistema Moda Italia, Vittorio Giulini…

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Patrizia Pieroni dietro le quinte di un teatro dell’opera

[caption id="attachment_530" align="alignleft" width="120"]Nella foto Susy Blady[/caption]La donna presentata da Patrizia Pieroni non è da considerarsi nè una velina, troppo svestita, nè una afghana, troppo coperta. E’ piuttosto una via di mezzo, o semplicemente una donna normale che si incontra quotidianamente. Prototipo della donna tratteggiata di Patrizia Pieroni è Susy Blady, personaggio televisivo, protagonista del programma “velisti per caso”. che si è prestata con piacere a fare da testimonial alla casa di moda romana. La stilista romana ha sorpreso il pubblico con una ambientazione quantomai originale; Gli addetti ai lavori si sono ritrovati come dei moderni voyeur a sbirciare nel camerino-boudoir di una diva del melodramma. Tra fruscii di vestaglie, profumo di cipria e vocalizzi. Una giovane vestiarista immagina di essere una delle cantanti-dive protagoniste dello spettacolo, ed ecco che entrano in scena le modelle in bustier e culotte di tulle, sottovesti e kimono di raso.

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ANGELO VITTI: DALLA TRADIZIONE AL FUTURO

Le luci si spengono e la sfilata di Angelo Vitti si apre con l’aria de “La Traviata” di Giuseppe Verdi, intonata dalla soprano giapponese Yuka Nakao. Per qualche minuto l’opera verdiana restituisce alla sua funzione originaria la sala dell’Auditorium romano in cui si svolge la sfilata, quando irrompe una musica tecno-etnico che accompagna l’ingresso delle modelle. Tuniche fatte di ragnatele di perle, abiti asimmetrici eseguiti con maestria sartoriale, pantaloni dalle linee morbide e dalle trasparenze incastonate di ricami.
Dalla tradizione che ama Angelo Vitti si lancia nel futuro prendendo uno spunto dagli anni ’70 e proietta il pubblico in una dimensione surreale. Le linee diventano ardite: sfilano le casacche dai tagli trasversali e dalle asimmetrie, sottolineate da schemi geometrici e grafismi.
Ancora i poncio, rubati alle tradizioni di popoli lontani dalla nostra civiltà, vengono trasformati in capi lussuosi ed eleganti.

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