Una scarica di pura adrenalina la sfilata di Andrew Mackenzie, che irrompe da par suo con grinta e un pizzico di aggressività a risvegliare un clima milanese tristemente vissuto all’insegna del minimalismo e dell’austerità.
È un uomo che vuole distinguersi, quello proposto dallo stilista inglese, un uomo che non ha paura della propria virilità e che al contrario la esalta, la stigmatizza, ci gioca come un moderno Marchese De Sade.
Ed è l’apoteosi della pelle nera e dei tagli asimmetrici, delle cinghie che stringono il busto dei lunghissimi cappotti e dei lacci annodati attorno alla vita delle camicie.
Intriganti i pantaloni di pelle nera con spacco laterale arricchito da una serie di cinghie, così come le pellicce, lunghe come mantelli e assemblate in modo irregolare.
Particolarissimi i capi in pelle con elementi escatologici che sembrano usciti dal film i “Guerrieri della Notte”. Le tonalità sono in prevalenza scure, domina il nero e i colori naturali della pelle e della pelliccia.
L’atmosfera è sensuale e cupa al tempo stesso, alcuni elementi stilistici sembrano ispirati alla Londra di fine ‘800, quando per le strade della città imperversava il più crudele e misterioso serial killer di tutti i tempi, Jack lo Squartatore.
Bella la collezione, di sicuro effetto l’allestimento scenico della sfilata, sicuramente controcorrente rispetto alla tendenza generale… ……………. e meno male!!!