Con la scomparsa di Vivienne Westwood il mondo della moda perde uno degli attori più importanti. Vivienne è sempre stata controcorrente, irriverente, discussa e ammirata. Sempre pronta a sorprendere, non ha mai avuto paura di osare, non per niente il suo motto era: “nel dubbio meglio osare”. Vivienne Westwood verrà ricordata per aver scritto pagine memorabili di storia della moda. A lei è indissolubilmente legata la storia del punk di cui è stata considerata la musa.
Vivienne Westwood nasce l’otto aprile del 1941 nel Derbyshire da una coppia di operai tessili. All’età di 17 anni si trasferisce a Londra dove assorbe le contaminazioni della città. A 21 anni sposa Derek Westwood con cui ha un figlio. Ma l’amore finisce presto è Vivienne incontra Malcom Mclaren, musicista e impresario dei Sex Pistols. Insieme a Malcom apre la celebre boutique al 430 di King’s Road che fa di Vivienne Westwood la regina del punk.
Quella boutique per molti è diventato un simbolo di ribellione e anticonformismo e ancora oggi viene considerata tappa obbligatoria per un viaggio a Londra. In più di una occasione le sue collezioni hanno fatto gridare allo scandalo come quella volta, nel 1974, quando presentò davanti alla sua boutique una collezione particolarmente hard con abiti di cuoio, magliette in latex, catene e t-shirt porno. Sarà ricordata come la stilista anticonformista per eccellenza. Il suo genio creativo le ha permesso di esporre i suoi abiti al Victoria and Albert Museum di Londra.
Quee vi, come era conosciuta negli ambienti modaioli, non ha mai nascosto l’amore viscerale per il suo Paese. Ogni qual volta parlava di Londra e del punk i suoi occhi s’illuminavano. Secondo Vivienne erano tre le cose che facevano apprezzare l’Inghilterra: i vestiti, la letteratura e i giardini.