VALERIA MARINI SI ISPIRA A SOFIA LOREN

collezione Seduzioni Diamonds
1954: scocca l’ora della televisione, delle vere dive, di cinecittà e della Lambretta.

Tra l’evasione e la cultura di quegli anni nasce una nuova esaltazione della femminilità: esplosiva e dirompente.
In prima linea: Lucia Bosè, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano e Sofia Loren. Nasce così la “diva su due ruote” che a cavallo della “lambretta” diventa il simbolo di seduzione e desiderio nei film e nella vita reale.
Così, Valeria Marini, diva contemporanea per eccellenza, con la collezione Seduzioni Diamonds reinterpreta quegli anni in maniera prorompente.
Con uno sguardo al passato, sono gli anni Cinquanta a dominare la collezione autunno-inverno 2008-09 di Valeria Marini. Quegli anni pieni di vitalità e carnalità. Quegli anni dove le forme finalmente esplodono libere. E Sofia, meglio di qualunque altra donna, ha saputo incarnare la femminilità, che allora – come oggi – è capace di rapire gli sguardi e scatenare la fantasia.

C’è qualcuno che non ha visto o non ricorda lo spogliarello della Loren davanti a Mastroianni, in “Ieri,oggi,domani” di De Sica? Quella lingerie fatta di trasparenze e sogni che esalta le forme di Sofia e ci comunica un altro modo di essere donne: la classe, la sensualità, l’ironia.
Immagini che hanno colpito, toccato e ispirato Valeria che ha creato abiti per una donna così: femminile, glamour, dalla forte personalità. Il punto vita è di nuovo ben definito, le scollature importanti, la morbidezza delle curve fondamentali. La Marini ha studiato nei dettagli il look della grande star diventata una icona e ha voluto riproporre, con una pennellata di modernità, quei look, quelle emozioni.
In passerella sfila la Dolce Vita, quella che non ha mai smesso di attrarci, che non è mai diventata vecchia. Sfilano le donne con i foulard tra i capelli, sedute sulla lambretta. Perché la donna di oggi, quella a cui si rivolge Valeria, è glamour e sexy sì, ma veloce e indipendente. Sale sulle due ruote per correre in ufficio, senza rinunciare all’eleganza.
Un dettaglio finale, fondamentale come tutti i dettagli: per questa sfilata Valeria, sulle stampe, ha scelto le rose, i petali. Sparsi ovunque. Con quella loro carnalità evocatrice di passioni. William Shakespeare, cantore della passione sconfinata, scrisse, in “Romeo e Giulietta”: “Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo”.

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