TRA SCARPE E TATOO LA SPIDERMAN MANIA CONTAGIA TUTTI

Dopo l’uscita del film sull’ Uomo Ragno, campione d’ incassi degli ultimi giorni nei botteghini dei cinema italiani, esplode la Spiderman-mania che contagia grandi e piccini. Sono firmate Reebok le scarpe Cobra ispirate alle flessuose gesta dell’ Uomo Ragno cinematografico: niente lacci, quadrettatura da rettile, un aspetto da gambaletti per affrontare fondali marini, piu’ che da scalata di pareti. Ci vuole coraggio per indossarle e sinceramente in giro se ne vedono poche. Hanno fatto centro, invece, le scarpe di Nike, che ha creato calzature sportive, da fitness, jogging o quant’ altro, in tessuto acrilico, con la superficie liscia ricoperta da fili di materiale plastico intrecciato a forma di ragnatela. Piacciono molto ai giovani e sono gia’ diventate indispensabili agli sportivi, per via della comodita’ dell’ assenza di lacci o autoadesivi: si calzano come mocassini. Per vedere nei negozi l’ abbigliamento ispirato a Spiderman bisognera’ invece aspettare qualche tempo, forse l’inverno, essendo il nostro eroe vestito di acrilico da testa a piedi. L’Uomo Ragno o le sue secrezioni potrebbero essere lo spunto di qualche collezione di alta moda, chissa’. Intanto la ragnatela e’ diventata richiestissima come tatuaggio da piazzare su punti strategici del corpo. ”Hanno ucciso l’ Uomo Ragno…” cantava Max Pezzali degli 883 dieci anni fa. Ma l’eroe del tormentone canoro del ’92, superato dai vari Mazinga, ecc, non ebbe il successo tra i piu’ piccoli che sta avendo in questi giorni Spiderman. Dai tre anni in su, migliaia di bambini hanno razziato i negozi di giocattoli dell’ intero stivale, in cerca dell’ agognato eroe: un piccoletto in plastica, altezza 15 centimetri, corredato da muro in plastica per simulare un’arrampicata. E speriamo che tutto cio’, stavolta, non susciti la rivolta dei fans dei fumetti, come accadde qualche anno fa negli Usa, dove si ribellarono, a ragion veduta, contro un ”impostore” portato alla ribalta dalla casa editrice dell’ Uomo Ragno, la Marvel Entertainment, rea di aver annunciato nel giugno del ’95 che Peter Parker, il giornalista dietro cui si cela ”Spider Man”, era in realta’ un clone, un duplicato sintetico senza anima e cuore. Non solo: il vero Uomo Ragno sarebbe stato in realta’ Benjamin Really, un misterioso e controverso personaggio apparso sporadicamente e soprattutto nei numeri piu’ vecchi. Con il cambio di identita’, la Marvel aveva pensato di rilanciare le vendite del fumetto, che dopo una lunga stagnazione erano precipitate del 60 per cento nel 1994 rispetto al 1993. Ma l’ effetto fu opposto: gruppi di lettori infuriati contro la nuova identita’ del super-eroe annunciarono il boicottaggio del fumetto, creando persino un comitato e una home-page su Internet che al grido di ”Hanno ucciso l’ uomo Ragno” trovo’ immediatamente centinaia di proseliti. Obiettivo del comitato per la salvezza del vero Uomo Ragno era quello di boicottare tutti i fumetti della Marvel in cui si cerca di accreditare Benjamin Really nel suo nuovo ruolo di ”protettore dei deboli”. La Marvel resistette otto mesi per poi capitolare in un indecoroso dietro-front:”Pensavamo che facendo sparire Peter Parker dalle strisce avremmo rilanciato la stessa figura dell’ Uomo Ragno e non solo le vendite: Parker stava infatti scivolando nello stereotipo della Middle Class americana, tutta casa e famiglia. Ci siamo sbagliati. Ora stiamo studiando una storia che ci consentira’ di riportare in vita Peter Parker e il suo personaggio”. E per essere piu’ convincente, la Marvel licenzio’ in tronco lo staff di disegnatori dell’ Uomo Ragno che aveva lanciato l’ idea della nuova identita’.

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