Maglieria e lana costituiscono un’associazione d’idee tanto comune da risultare quasi banale: il tepore che entrambe emanano è tale che spesso capita di sentir chiamare l’indumento come la materia prima. In realtà si dice lana dimenticando che di lana ne esistono tante… Ecco a voi una rassegna delle tipologie più diffuse e più utilizzate dai produttori di maglieria: LANE INGLESI: così definite perchè ricavate da pecore di razze inglesi. Hanno in pratica una denominazione d’origine controllata che viene attribuita a volumi di produzione spropositati rispetto alle capacità produttive della zona d’origine. Le più conosciute sono le lane provenienti dall’arcipelago dell’Shetland, all’estremo nord della Scozia. Si caratterizzano per l’impasto di fibre fini e morbide con fibre più grossolane, che conferiscono loro mano ed aspetto tipici.
LANE MERINE: per l’elevato grado di finezza e morbidezza sono impiegate soprattutto nei filati lavorati in maglieria intima: per intenderci, sono quelle che non pizzicano. LAMB’S WOOLS: letteralmente lane d’agnello; indicano le fibre ricavate dalla prima tosa delle pecore; tra esse le più richieste sono quelle ricavate da animali di otto mesi, che trovano applicazione nella maglieria esterna. Assimilabili ai filati di lana sono quelli composti di peli non ricavati dal vello ovino, ma da animali di regioni esotiche. Si tratta in genere di articoli pregiati: FIBRA DI MOHAIR: ricavata dalla capra d’Angora, originaria della Turchia, ma da tempo diffusa in Sud Africa e Stati Uniti. E’ un pelo lungo e lucente, di colore bianco o grigio perlaceo. Per la sua notevole resistenza all’abrasione, viene impiegata per capi ai quali è richiesta lunga durata. FILATO DI CAMMELLO: si produce utilizzando i bioccoli che l’animale perde naturalmente in un determinato periodo dell’anno. Il colore è cuoio pallido ALPACA: è il pelo ricavato da una varietà di lama; si presenta in 4 colori naturali: nero, marrone, bianco, beige; le fibre migliori si ricavano dalla tosa della gola degli esemplari più giovani. I filati sono tessuti maglia sia tinti, per la produzione dei capi di moda, sia nei colori naturali, per la realizzazione di articoli ispirati al folklore andino. PELO DI VIGOGNA: da non confondere con un particolare tessuto di filato cardato, si ricava da una specie di lama non addomesticabile; è molto raro in quanto il vello si ottiene solo abbattendo l’animale (..non compratelo!!!!). Leggi rigorose limitano la caccia, per cui la raccolta annuale si riduce a poche migliaia di chilogrammi. Il pelo di vigogna ha caretteristiche eccezionali di morbidezza e finezza ed è senz’altro il più pregiato tra tutti i peli di animale. Viene impiegato nella produzione di maglieria esterna finissima e di scialli caldissimi ma talmente leggeri che nei paesi d’origine la dimostrazione di qualità era fornita facendoli scivolare senza sforzo alcuno attraverso una vera nuziale!!!!