Le aziende del settore moda non rimangono insensibili all’emergenza covid-19. Da una parte c’è chi, come ad esempio Giorgio Armani, si è prodigato in laute donazioni agli ospedali. Dall’altra c’è, anche, chi mette a disposizione della collettività i propri stabilimenti tessili convertendo la propria produzione e dedicandosi esclusivamente alla produzione di mascherine protettive. E’ il caso del gruppo tessile Miroglio, celebre per i brand: Motivi, Oltre, Diana Gallesi, Caractere ed Elena Mirò, che da qualche giorno ha bloccato la produzione di abbigliamento per dedicarsi alla produzione di mascherine protettive. Dai vertici dell’azienda parlano di una vera e propria corsa contro il tempo: da 75 mila mascherina giornaliere si spera a breve di arrivarne a produrre 100 mila giornaliere. Oltre al gruppo Miroglio anche altre piccole aziende tessili, sparse in giro per l’Italia, hanno convertito le loro produzioni dedicandosi alla produzione di mascherine. Ci sono dei casi che sono subito balzati agli onori delle cronache, parliamo dei distretti tessili siciliani di Bronte e dei Nebrodi, ad esempio, che hanno subito risposto agli appelli del Presidente della regione Siciliana, Nello Musumeci, che chiedeva aiuto alle aziende locali per far fronte alla carenza di mascherine protettive in Sicilia.
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