MILANO – MODA UOMO 2001…

Palcoscenico che senza ombra di dubbio segna un ritorno – graditissimo dalle donne – dell’Uomo…quello vero. Si abbandonano gli eccessi e la rincorsa estenuante alla provocazione che tanto aveva segnato il fine millennio. Spazzata via ogni ambiguità ecco di scena un uomo che sembra essersi riscoperto, un uomo stanco di paillettes e lustrini, stufo dell’immagine femminea e da dandy “Wilde-iano” di cui non poco si era discusso nelle passate collezioni. Sulle passerelle di Milano Moda Uomo sfilano abiti che sembrano gridare a una ritrovata virilità, un’agressività che nello stesso tempo non lascia spazio alla trascuratezza. Un maschio indubbiamente virile ma che oltre al rigore non può rinunciare al fascino della seduzione. Sembra proprio questa la parola che echeggia nel guardaroba dell’uomo del nuovo millennio. Sexy e seduttore l’uomo presentato da Giorgio Armani adora piacere alle donne. Camicia bianca e l’immancabile giacca per l’occasione si fanno più strette per cingere il torace e sottolinearne la potenza: questi i capi base che Armani sceglie per conferire al suo uomo un tocco di erotismo. Dal rigore di Armani non si distacca il minimalista Calvin Klein che, prendendo il distacco da ogni sorta di eccentricità, presenta un guardaroba raffinato e pulito sui toni del nero e del melanzana. Uomo quello CK, che non intende rinunciare al lusso ma che lo insegue discretamente, senza abbandonarsi a stravaganti ostentazioni. Indubbiamente “conquistatore” il manager in giacca targato Hugo Boss: sfila così un uomo in carriera a cui lo stilista permette di dar sfogo ad una voglia ancora viva di essere play-boy. Eccolo dunque in passerella: smoking senza cravattino e maglione con scollo a V a pelle. Non prende le distanze da questo filone persino Roberto Cavalli, maestro indiscusso dell’eccentricità made in Italy, che propone una collezione dalla stravaganza più contenuta. Un viaggiatore, quello di Cavalli, che pur non rinunciando alla sua Ducati fiammante ricoperta di pelliccia e lustrini appare meno ambiguo, più macho, vittima del desiderio di sedurre con lusso ma con l’altrettanta voglia di recuperare le radici del suo essere uomo. Ancora sulla scia di un irrinunciabile narcisismo è invece l’uomo Versace: capello ossigenato, pelliccia di visone con tanto d’inserti dorati e ricercati stivali di lucertola. Comunque che sia il sexy in giacca come lo racconta Armani, il contenuto play-boy o lo stravagante motociclista di Cavalli, tutto questo, purchè…sia UOMO.

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