MILANO MODA DONNA SECONDA GIORNATA

Creazione Bikkembergs
Anni ’60-70 sulla passerella di LORENZO RIVA, che gioca con la tradizione sartoriale ridefinendola con ironia e nuova verve.
Risultato: una collezione come sempre all’insegna dell’eleganza e del bon ton, per capi dai volumi sensuali e ben definiti dove a fare la differenza sono i dettagli. Ruches, volantes, fiocchi, piccole cinghie a fermare improvvisi spacchi sulla pelle nuda o appena velata da pizzi e tulle. Vezzi appena accennati per un mood che ripercorre tutti i must di un’epoca.
A spezzare l’atmosfera rarefatta e un po’ borghese che sembra attraversare quest’edizione di Milano Moda Donna, irrompono le “streghe” di SIMULTANEOUS. Ed è la Wicca, la magia bianca, con le sue suggestioni esoteriche e stilistiche a percorrere abiti dalle forme indefinite, dove asimmetrie, sovrapposizioni, elementi dinamici e patchwork di stoffe e fantasie, disegnano una collezione ancora una volta sorprendente e ricca di spunti creativi. Le calze nere lunghe sino a metà coscia, le ragnatele che diventano ricami di lana, il pizzo nero delle gonne a pannelli sbiechi, disegnano il look di una fata metropolitana.
E’ una moderna amazzone la donna di DIRK BIKKEMBERGS, che esordisce a Milano Moda Donna riproponendo molti dei must cari al brand, con un fondamentale ingrediente aggiuntivo: la femminilità, forte, grintosa, esibita. Sensuale e sicura di se, la “femme fatale” di Bikkembergs fa scivolare fino all’inguine lunghi stivali fasciati da fibbie e guanti stringati avvolgono il braccio ben oltre il gomito. Le cuciture lasciano spazio ad intrecci di micro cinture, che adattando gli abiti alle forme del corpo invitano ad un esplicito gioco di seduzione. Asimmetrie, personalizzazioni, carisma, sono i cardini di un guardaroba, mutevole ed adattabile come l’umore della sua protagonista.
Atmosfera trasognata e sospesa nel tempo da GENTUCCA BINI. Dame che sembrano proiettate da un’altra dimensione indossano abiti da sogno, sovrastrutturati e impalpabili al tempo stesso. Non esistono regole sartoriali, percui la tradizione e la sperimentazione si rincorrono e abbracciano continuamente; non esistono taglie o proporzioni, percui le maniche si allungano, i volumi si gonfiano in infinite balze, passato e presente si mescolano in citazioni e libere interpretazioni stilistiche per una collezione unica nel suo genere.
L’autunno-inverno 2004/05 di C.P. COMPANY fluttua fra gli opposti, li mescola, sovrappone, integra con armonia. Il classico con lo sport, il maschile con il femminile, il lungo con il corto, l’over con lo slim, il sottile con il corposo. Opposti come i piumini iper-sportivi da abbinare alle maglie, gonne e pantaloni più classici. Come il trench maschile con la mini richiamo anni ’70. Come l’ampiezza delle maniche a kimono della felpa, con l’aderenza di pantaloni stile equitazione. Un modo nuovo per interpretare lo stile informale, senza nessun limite se non quello della vestibilità.

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