Un microfono, una chitarra e la sfilata di Issey Miyake diventa un mini-concerto, con i modelli che intonano, a turno, le loro canzoni preferite, da ‘Yesterday e ‘Eye of the tiger’, tema del film ‘Rocky IV’, a una personalissima rielaborazione di ‘Great balls of fire’. La spiegazione della trovata sta tutta in un ‘Asobi’, preghiera giapponese per bambini che, recitata da adulti, invita a non accettare la realta’ come un dato di fatto, ma a sviluppare un pensiero individuale. ”Anche se canto male sono io che canto. E’ questo che conta” – recita l’ Asobi.
Anche i modelli cantano male, in effetti, ma l’ importante, tanto nella musica quanto nella moda, sembra suggerire la messinscena, e’ l’ espressione individuale. Fuori dagli schemi, non catalogabili anche le proposte di Naoki Takizawa, stilista della griffe, che per i prossimi caldi punta sulle righe, di ogni misura, colore e abbinamento, sul patchwork e su un’ eleganza rilassata e fresca da neodandy metropolitano. In passerella i completi con la giacchina diritta, a camicia, portati con i bermuda ampi, oltre il ginocchio, ma anche i completi e le giacche-camicie double face, fiorate dentro e fuori, una diversa dall’ altra.