ELISABETTA AMORUSO: IL CLASSICISMO IN PASSERELLA

Martedì 3 dicembre, durante il settimanale appuntamento dell’Art Cafè con la moda, allestito con stile consolidato dalla DDF Promotion, ha debuttato Elisabetta Amoruso. Le creazioni proposte, dominate dai classici colori grigi e neri, erano rivolte ad una donna forte e dominatrice (proprio per questo, due modelli a dorso nudo sono stati imprigionati in una gabbia allestita sulla passerella per l’occasione): che dire, gli abiti erano un po’ carenti d’originalità e di stile, rivolti più ad una donna matura piuttosto che una giovane ventenne.
Si sono visti sfilare cappotti di lana lunghi fino ai piedi, giacche nere abbinate a pantaloni a palazzo, tailleur dallo stile anni ’50 con tanto di giacca corta alla vita in coordinato; colbacchi di pelliccia modello spia russa durante la guerra fredda; colli, manicotti e cinte di visone usati per impreziosire cappotti cammello o grigio perla. Cose e stili già visti, un po’ démodé, molto anni ’80 ma non stravaganti e volutamente kitsch come dettava il glamour di quegli anni, ma lineari e involgariti dai grossi bottoni dorati, rivolti più alle madri che alle ragazze di ogni età, target ormai consolidato dei creatori della moda internazionale. E’ stato uno stile “donna per bene” quello proposto da Elisabetta Amoruso, forse un po’ fuori dalla portata e dal gusto dei frequentatori abituali dell’Art Cafè, uno dei locali più trendy e giovanile della capitale.

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