nino manfrediSi accendono i riflettori sulla 50esima edizione del “Taormina Film Fest”. Un’edizione dal sapore melanconico, che si guarda intorno e ripercorre la sua storia tra luci ed ombre. Il direttore artistico, Felice Laudadio, sul palco del Teatro Antico, dedica il primo pensiero a Nino Manfredi e, ricorda l’attore scomparso attraverso le immagini della sua premiazione, lo scorso anno a Taormina. Scene che hanno suscitano nel pubblico un sentimento di gioia misto a nostalgia, con tanto di Standing Ovation finale nel rievocare l’inedito ballo che l’attore ha inscenato sulle note di Nino Rota. Un festival del cinema che si è aperto all’insegna dello straordinario, complice il suggestivo film d’epoca del 1926 di Roberto Leone Roberti, padre di Sergio Leone; pellicola fresca di restauro che racconta attraverso le immagini, la vita dell’epoca e l’importanza della musica nella cultura napoletana. Ad accompagnare i fotogrammi sbiaditi dal tempo, la voce di Giuni Russo che ha reinterpretato per l’occasione alcuni classici della tradizione musicale partenopea. Musiche, immagini e soprattutto lo sfondo naturale ineguagliabile che offre il Teatro Antico di Taormina, hanno fatto della serata inaugurale del festival cinematografico, un evento memorabile. Clima dal sapore internazionale che si è arricchito ancor più grazie alla storica esibizione della “Boban Markovic Orkestar”. Il gruppo più popolare della Serbia, celebre per aver preso parte insieme a Goran Bregovic, in veste di compositori, ai film di Kusturica (Underground e Arizona dream). Anche la città si è calata bene nell’atmosfera magica del festival. Le vetrine dei negozi di Corso Umberto, tradizionale Via del passeggio taorminese, grazie ad un concorso indetto dal comune, si sono trasformate, traendo ispirazione dalle più celebri pellicole cinematografiche; inoltre, a scandire il passo dei turisti, gigantografie in bianco e nero che ritraggono importanti nomi del cinema che si sono resi protagonisti delle passate edizioni del festival.
