ROMEO GIGLI

Da Romeo Gigli la donna è mobile qual piuma al vento: tutto è in movimento intorno alla sua silhouette, tutto ruota e si agita tra giochi di sbiechi, di forme sbilanciate e di ricami a trafittura di laser.

Lo stilista italiano, per la collezione che sfila a Parigi, ha scelto però una mobilità molto moderna e forte per questa donna che non evoca elfi e folletti e neppure femminili capricci, ma piuttosto una personalità decisa e un pò aggressiva.

Danzano gli abiti con il cappuccio nero, ruotano sotto il ginocchio i pantaloni in sbieco, non sta mai fermo il tailleur di velluto inchiostro.

L’abitino di tulle con le piume o con il vecchio pizzo (ma è una illusione ottica: in entrambi i casi è un poliestere tagliato con il laser) ha lunghissime maniche che si raccolgono disegnando graficamente il nudo delle braccia; le camiciole di taffettà con il collo a corolla che diventa cappuccio si agitano come un origami di piccoli petali.

Ai piedi stivali piatti, lunghi e traforati, delicatamente trasparenti sulle gambe, oppure aderenti come le calze.

I colori sono quelli forti della terra, dal lavagna al vino, dal ruggine al nero, dal marrone all’acciaio nelle sue sfumature cangianti.

Il trucco è sottolineato, come una mascherina scura che evidenza il “taglio”dello sguardo e riprende il motivo dei nuovi occhiali da sole Romeo Gigli.

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