La voce dell’Africa risuona tra le colonne romane del Tempio di Adriano, oggi, 28 gennaio a Roma, nell’ambito della rassegna capitolina Altaroma.
La stilista senegalese presenta le sue creazioni come figure incarnanti la terra africana, la sua cultura e la sua tradizione artististica e artigianale.
Sculture in cui le stoffe si fondono con materiali tipici del continente afro: paglia, corni, frutta esotica. Tuniche e abiti lunghi e aderenti, prevalentemente monocromatici, nelle tonalità della “madre terra”, si arricchiscono di scenografici accessori che trovano il culmine della loro originalità nei cappelli interpretati da cesti in vimine lavorato, o da fusti pendenti a chioma d’albero colmi di frutti esotici, corone di bronzo che s’innalzano con maestosità. E ancora, abiti realizzati con coni di legno sporgenti come reggiseno, o con dischi di paglia che divengono polsini, maniche o bracciali.
Le figure si muovono nei coinvolgenti ritmi etnici impersonando, così ci appare, ora la donna- uccello, dalle variopinte sfumature verde acqua e color oro, ora una principessa-guerriero, in un seducente contrasto tra le aggraziate e generose scollature e i più rigidi ornamenti di metallo che la rivestono quasi a farle da armatura.
“La libertà è la musa ispiratrice del mio lavoro. Il mio impegno sociale mira a rendere più autonomi da ogni assistenzialismo i nostri giovani studenti, insegnando loro le tecniche artistiche del costume africano e valorizzando i mestieri artigianali locali”.Così dichiara la stilista, insignita, al termine della sua sfilata, di un premio da parte del vice sindaco Enrico Gasbarra: è un riconoscimento ad una donna che ha saputo coniugare la sua arte con un grande impegno sociale,combattendo una battaglia per l’emancipazione della donna in Senegal, attraverso una intensa attività di denuncia e di sensibilizzazione, anche a prezzo di minacce contro la sua incolumità e di una reclusione nelle carceri africane.
“Adoro Roma perché è piena di chiese e di spiritualità. La religione non è una barriera e, anche se sono musulmana, non credo che vi sia una diversità insormontabile tra le diverse religioni: Dio è uguale per tutti”, commenta la stilista.
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