Londra è ormai considerata la culla nelle nuove tendenze, laboratorio per eccellenza di nuove contaminazioni, fucina dove tutto è sperimentazione, tutto è futuro, in largo anticipo sui tempi che verranno. Anche l’ultima edizione di “London Fashion Week” ha mantenuto il target delle precedenti edizioni. Da un capo all’altro della città si sono viste collezioni sperimentali e avveniristiche ma il must dell’ultima edizione della moda londinese è stata la riproposizione della moda anni 60′, stile Mary Quant per intenderci, come si è visto, in particolare, sulle pedane di Clements & Ribeiro e Elspeth Gibson. I primi hanno presentato una collezione macchiata di colore, in chiaro stile pop art, per certi aspetti lolitesca, dove giovani donne dal sorriso malizioso, tra loro, la figlia d’arte Elisabeth Jagger, indossavano con disinvoltura delle mini gonne vertiginose con linea ad A. Anche Elspeth Gibson contagiata dalla moda sixties ha portato in passerella un guardaroba languido e femminile con degli abiti da sera che rievocano gli anni della dolce vita, tanto taffeta, velluto e chiffon, ma soprattutto, tante mini gonne a confermare una tendenza comune a molti designer. Di chiara matrice anni 70′, invece, la collezione della casa di moda italiana Gibo, dove, modelle acconciate con capelli friseè e con dei tacchi a spillo sconsigliati a chi soffre di vertigini, hanno indossato dei tailleur avvitati con gonne al ginocchio e abiti di jersey drappeggiati con scollature morbide arricchite da inserti in pizzo. Ha sorpreso in maniera positiva, come preventivato, la collezione della stilista greca Sophia Kolosalaki, meritevole di aver ridato lustro, con la sua presentazione, ad un vecchio edificio abbandonato all’est di Londra. La designer ellenica ha mandato in scena una collezione ispirata alla Space age degli anni 60′, pur mantenendo i tratti tipici del suo stile; drappeggi ispirati alle kore greche si modellano su silhouette da Star Trek. I tagli che squartano i jersey degli abiti si arricchiscono con tessere metalliche che rievocano le uniformi dell’equipaggio dell’Enterprise. Sul parterre ad applaudire la stilista greca, anche, Alexander McQueen e Roland Mouret. Meriti anche per Jens Laugesen e House of Jazz, freschi vincitori del New Generation Award, il premio che viene assegnato ai 5 designer emergenti più interessanti della stagione, che hanno confermato a stampa e buyers, con le loro nuove collezioni, di aver meritatamente conseguito il prestigioso riconoscimento. Originale la presentazione della nuova collezione per Sadie Frost e Jemina French che hanno offerto a buyers e stampa un cortometraggio anziché la solita sfilata. L’insolita pellicola proiettata negli studi dei Bafta, gli Oscar britannici, ha avuto come protagoniste le top model Helena Christensen, Jerry Hall e Liberty Ross che hanno vestito i panni di giocoliere, acrobate e prestigiatrici di un fittizio circo della moda. Ad applaudire il cortometraggio dell’attrice–designer Sadie Frost e della sua collega Jemina French, le amiche di sempre dell’attrice inglese: Kate Moss, Stella McCartney e l’ex marito già cantante degli Spandau Ballet, Gary Kemp.
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