La moda siciliana all’Art Cafè

La Principessa Vittoria Windish Graetz con un abito di Alfonso Zappulla
Anche i sogni diventano realtà: questo avranno pensato i tre giovani stilisti Matilde Giuffrida, Alfonso Zappulla e Alba Eloisa dell’associazione “Sviluppo Moda Sicilia”( l’Ente che promuove la moda siciliana), quando, mercoledì 29 gennaio, hanno visto le loro creazioni debuttare sulla passerella dell’Art cafè di Roma, trampolino di lancio di molti fashion designer emergenti.
La serata, inserita nel programma ufficiale de “Il gran ballo della moda” voluta dalla Principessa Vittoria Windish Graetz con l’organizzazione della DDF Promotion e il patrocinio del comune di Roma, ha richiamato all’open spaces più famoso d’Italia il pubblico delle grandi occasioni. Sul parterre politici, giornalisti e personaggi della televisione come: l’Onorevole Ignazio La Russa; Ernestina Miscia del settimanale scandalistico “Chi”; Gianluca Lo Vetro, decano dei giornalisti di moda; Cinzia Malvini, conduttrice di “E’ Moda magazine su La 7”. Insomma, un pubblico interessato ad ammirare quello che offre il panorama moda siciliano. Matilde Giuffrida ha presentato abiti dalla lavorazione barocca siciliana, lineari tuniche arricchite da ricami e intarsi dorati, eleganti bustier abbinati su gonne a balze, leggiadri scialli dai colori pastello adagiati sulle spalle, rese nude dalle ampie scollature delle tuniche; Alfonso Zappulla ha realizzato abiti di alta moda, come le giacche di seta abbinate a pantaloni ricamati a uncinetto sugli orli, abiti da sposa succinti e trasparenti, lavorati con fili di strass e perle, farfalle di perle applicate sul busto, realizzando così l’immagine di una donna raffinata e che ama vestire abiti di lusso; Alba Eloisa ha pensato a una donna sensuale e dark, presentando abiti neri dalle ampie gonne di tulle, stile dame dell’ottocento, abbinati a bustier trasparenti arricchiti da fiori ricamati, in vero stile prèt a couture. Finalmente si è riuscito a dare un momento di visibilità a questi giovani talenti che, altrimenti, non avrebbero avuto la possibilità di farsi notare dal pubblico dell’Alta moda romana.

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