Dalle patatine alle passerelle il passo è breve, o perlomeno, questo è quanto ci fa intendere Rocco Siffredi, re incontrastato del porno, che dopo aver fatto tanto parlare di sé per uno spot pubblicitario sulle patatine, dall’evidente doppio senso, balza nuovamente agli onori delle cronache, ma non per via della sua carriera cinematografica, ma per aver realizzato una nuova linea di abbigliamento.
Proprio così, dopo aver girato oltre 1300 pellicole hard che gli hanno permesso di ottenere tante onorificenze, Rocco Siffredi tenta di sdoganare definitivamente la sua immagine di attore porno, sfruttando la sua fama per dar vita ad una collezione di abbigliamento uomo-donna.
E non c’era migliore occasione di Pitti Uomo, per far conoscere a compratori e giornalisti questo suo nuovo progetto.
Non ci siamo fatti scappare l’occasione per incontrarlo e scoprire qualcosa in più sulla sua carriera e sui suoi prossimi progetti. Ne è venuta fuori un’immagine inedita di Rocco che non ci aspettavamo…
Pensavamo tutti di scoprire una collezione più hard, all’insegna di pizzi e corsetti, invece ci hai stupiti proponendo una linea sobria, quasi “normale” fatta di T-shirt e jeans…
“In effetti il progetto non è soltanto mio, la proposta in partenza è venuta da un gruppo di ragazzi. L’inizio di questo progetto è stato molto originale: un anno fa mi hanno donato una maglietta “Rocco For President” che ho trovato molto divertente, li ho contattati e li ho ringraziati. Da lì mi hanno detto: Rocco, perché non facciamo qualcosa insieme? Loro alla base nascono come fan, quindi mi hanno lasciato interagire nella collezione. Ho tirato fuori molte mie idee e ho voluto realizzare una collezione che potesse ripercorrere i 23 anni della mia carriera. Ci sono magliette dedicate a John Holmes, ci sono magliette dedicate all’ambiente erotico. Per me era importante che ci fosse il mio mondo, perché credo che alla fine non abbiamo mica scoperto l’America con questa collezione, però l’abbiamo personalizzata. Una collezione ideata soprattutto per quelle persone che hanno stima per il mio lifestyle, per il mio modo di vivere. Io mi reputo una persona che ha fatto scelte coerenti e politicamente incorrette, ovvero, andare contro tutto quello che gli altri ti vogliono imporre, pertanto chi indossa una mia maglietta lo fa col solo pretesto di rendere omaggio a Rocco e basta. Il mio obiettivo è quello di non fare una distribuzione troppo ampia, per rendere più esclusiva la collezione, posizionandola di conseguenza in un segmento di mercato medio-alto”.
Per te una donna è sexy anche in jeans e t-shirt?
“Ti dico la verità, io lavoro in un mondo in cui bisogna creare un senso. La spersonalizzazione con l’abbigliamento è importantissima, ti aiuta a disinibirti al massimo. Per quanto riguarda i film noi siamo abituati a spersonalizzare e quindi a vestire con assimetrie diverse: un guanto si, uno no; una gamba scoperta, una coperta. A me sarebbe piaciuto vestirla anche così una donna. Qui, purtroppo, diventa impegnativo, lo si può fare solo in certe serate. Così esce, invece fuori qualcosa a cui sono legato molto, alla ragazza naturale che ha un sex appeal, un qualcosa di suo e non deve essere qualcosa volutamente ostentato tipo ombelico di fuori o sedere in mostra. Si è bello, è erotico, però la ripetizione di tutto quello che fanno tutti non mi piaceva molto. Io sono un pò contro la sovraesposizione: se si tornasse a vietare di più è meglio, anche per quello che riguarda il porno. La censura è sempre stata la regola del successo. Nel momento in cui si liberalizza troppo si resta fregati: io mi masturbavo con “Postalmarket”, oggi credo non lo faccia più nessuno”.
Tra le t-shirt della tua collezione ce ne una con una stampa originalissima: Biancaneve col sedere di fuori. E per l’uomo?
“Io l’uomo per il momento lo voglio lasciare così, semplice. voglio un uomo che ritorni ad essere uomo. La donna invece deve essere spiritosa. Io nella moda mi prendo completamente in giro. Questa collezione è un regalo per mia moglie. Sono quindici anni che la porto a vedere saloni dell’erotismo pornografico, perché spesso si spaccia il pornografico per erotismo, ma si tratta di saloni hard. E mi diceva sempre: cazzo! Una volta che mi porteresti a vedere una sfilata…”.
Cosa hai in mente per il futuro?
“Per adesso continuiamo con questa esperienza e continuo in parallelo a muovermi tra la pubblicità e il mio cinema, che è, comunque, quello che m’impegna di più e che mi piace di più. Per il resto c’è in programma un libro interamente dedicato a me fatto da Therry Richardson. Io non lo sapevo, ma Therry è un mio grande fan. Ci siamo incontrati qualche tempo fa per fare un servizio per GQ e mi ha parlato per quattro ore di tutta la mia filmografia. Io gli ho detto: veramente? tu mi ricordi tutto quello che io ho dimenticato. Therry conosce tutta la mia carriera cinematografica, da quando avevo vent’anni ad oggi. Quindi abbiamo deciso di fare questo libro insieme, Therry è rimasto una settimana con me a Budapest. Io in realtà, prima non lo conoscevo, mi ha mandato un suo libro e mi sono reso conto che è un grande artista”.
Hai pensato di far diventare tua moglie prossima testimonial del marchio?
“Mi hai tolto la parola di bocca perché le modelle sono bellissime, ma il mio sogno è quello di avere mia moglie, Rosa, come testimonial”.
Come pensi di far conoscere la sua collezione?
“Catalogo classico, e poi credo molto nella pubblicità virale: Internet e cose molto innovative. Faremo delle cose legate a me come personaggio e poi ci sarà questa “R” che ricorderà la collezione, ma sarà quasi sempre in secondo piano, perché secondo me la pubblicità indiretta e sempre quella che funziona di più”.
Il tuo logo è ambiguo, ce ne parli?
“Che colpa ho io se mi chiamo Rocco, se la “R” è fatta così? Anzi sono un po’ incazzato. In tanti mi hanno chiesto: ma è un simbolo fallico? Ed io ho risposto: perché siete voi a volerlo vedere così”.
Perché un trono?
“Quando mi hanno proposto questa ambientazione (il Castel di Poggio a Fiesole, ndr), ero un po’ indeciso, non volevo prendermi troppo sul serio, chi siede su un trono è un re, e loro mi hanno risposto: tu sei il “re del porno”, non lo dimenticare! Così alla fine sono stato al gioco, buttandola sul lato divertente della cosa”.
Perché tra le stampe della tua collezione hai messo Biancaneve e non la patatina? Eravamo certi di trovare almeno un richiamo…
“La pubblicità della patatina è stata in assoluto, ad oggi, la cosa più originale che ho fatto. I pubblicitari che l’hanno ideata sono dei geni. Appena me l’hanno proposta sono caduto a terra dalle risate, però poi ho avuto i complimenti da parte di tantissime personalità come Valentino Rossi, che mi ha detto: la tua pubblicità spacca! non c’è nulla di più azzeccato e divertente negli ultimi 10 anni. Comunque, in alcune t-shirt, guardando bene c’è un piccolo richiamo: I chips Rocco!”