Il mondo della moda piange la scomparsa di Giuliana Coen Camerino

a destra Giuliana Coen Camerino
a destra Giuliana Coen Camerino
a destra Giuliana Coen Camerino
{jcomments on}Il mondo della moda piange la scomparsa di Giuliana Coen Camerino, fondatrice del marchio “Roberta di Camerino”. La stilista veneziana è scomparsa nella notte tra lunedì 10 e martedì 11 maggio all’età di 90 anni, all’ospedale civile di Venezia dove era stata ricoverata dopo un malore mentre si trovava sulla sua barca al largo dell’Istria. La casa di moda “Roberta di Camerino” è considerata una delle eccellenze della moda italiana nel mondo. La maison fondata a Venezia alla fine della seconda guerra mondiale prende il nome dalla figlia di Giuliana Coen Camerino, appunto Roberta. La casa di moda italiana è apprezzata in tutto il mondo grazie ai suoi abiti e ai suoi accessori particolarmente ricercati come tailleur, cinture, foulard e borse. Tutte le creazioni Roberta di Camerino sono riconoscibili grazie allo stile tromp-l’oleil che da sempre caratterizza la casa di moda veneziana. La casa di moda è celebre anche grazie alla borsa chiamata “Bagonghi” diventata col tempo un pezzo cult, ricercatissimo tra le fashion victim. Il successo di “Roberta di Camerino” comincia dopo la seconda guerra mondiale. La stilista scappata in Svizzera durante il secondo conflitto mondiale, per sfuggire alle leggi razziali, si dedica alla realizzazione di borse. Quelle borse piacquero al mondo internazionale, tornato a Venezia nel dopoguerra, e alla giornalista Elsa Robiola che pubblicò un servizio sulla rivista dell’epoca “Bellezza”. Ben prima che scoppiasse il made in Italy, innescato dalle sfilate fiorentine alla Sala Bianca di Palazzo Pitti, la stilista come Emilio Pucci, era già vincente negli Stati Uniti. Gli anni Settanta sono contrassegnati dalla conquista di numerosi riconoscimenti e da un accordo commerciale con il colosso Mitsubishi Corporation per l’esclusiva in Giappone delle linee aziendali. A fine decennio il volume d’affari della casa ammontava a dodici miliardi di lire. Nella decade successiva, il Whitney Museum of America Art ha dedicato a Roberta di Camerino una retrospettiva con i suoi disegni. Nel 1981 la stilista è stata autrice, Insieme al giornalista Marco Mascardi, di una autobiografia intitolata R come Roberta e pubblicata da Arnoldo Mondadori Editore. Il consolidamento dell’accordo con Mitsubishi Corporation porta negli stessi anni alla nascita, a Tokyo, della Roberta di Camerino Far East destinata ad operare per una diffusione del marchio nell’intera area del sud-est asiatico. In occasione del cinquantesimo anno di fondazione della maison, è stata inaugurata nel 1995 alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti la donazione Roberta di Camerino, comprendente abiti ed accessori entrati a far parte della storia della moda italiana fra gli anni Sessanta e i Settanta. Nel 2001 è nata la Fondazione Roberta di Camerino, organizzazione no profit di diritto svizzero che si prefigge di offrire l’accesso ai propri archivi ad università, accademie e istituti che svolgono corsi di stile nella moda e di design e costume. Nel settembre del 2006 la supermodella Eva Riccobono ha sfilato per la collezione primavera/estate 2007 della maison. A giugno 2008 il marchio Roberta di Camerino è stato acquisito dal Sixty Group di Vicky Hassan e Renato Rossi.

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