SFILATA BEACHWEAR
Numerose e prestigiose le firme della moda mare in passerella: Fisico e il suo costume coi dreads , Pin-Up Stars con il bikini da sposa e l’ ombrellino parasole , Oceanomare con il due pezzi di felpa, la borsa-bavaglino di V.D.P. , Parah e il copricostume-farfalla, i fumetti di Baci Rubati. In pedana, anche due firme brasiliane: Pera Brazil con il costume di corallo e Poko Pano con la borsa a fetta d’anguria. Proprio perché quello carioca è ormai uno stile molto conosciuto sulle nostre spiagge, gli organizzatori di Cross Roards hanno pensato a quest’interessante gemellaggio con la Rio de Janeiro Fashion Week. Brasiliana era anche la più applaudita tra gli ospiti: Ana Laura Ribas, testimonial proprio per Poko Pano. Ad affiancarla nel vortice delle presenze vip in questa prima serata, anche la sua “compagna d’Isola”, Aida Yespica; la “meteorina” Eleonora Pedron; e Milton Morales, acclamato da tutto il pubblico femminile.
SFILATA STREETWEAR
Durante l’appuntamento del 25 aprile, le percussioni di un gruppo di drummers, le evoluzioni di vertical catwalk e le danze dei ballerini hanno fatto da cornice alla passerella dedicata allo streetwear. La pedana è stata calcata dalle scritte ironiche su maglie e felpe Sweet Years, dai blazer graffitati di David Mayer, dal militar baggy di Keasy, dal giubbotto incrostato con cravatte e swarovski di A/B Soul, dalla pelle d’agnello di Belfe, dagli horse jeans di JTB. I testimonial sono stati la sportivissima Federica Fontana; la fidanzata di Daniele Interrante, Melissa Satta; i modelli Martin Amondarain e Mikael Kenta. E l’osannato Alberto Cecchini, detto Alby, che ha dato spettacolo nella sfilata del marchio Keasy: Alby è campione juniores di break dance, ha 10 anni e si è esibito addirittura davanti a Papa Giovanni Paolo II.
Affianco a queste firme giovani, due elementi “storici” seppur profondamente innovativi: Vivienne Westwood, musa del punk e icona dell’underground anglosassone più ribelle, e Keith Haring, padre del graffitismo ed esponente di spicco della Pop art con Andy Warhol. A questi due personaggi sono state dedicate due speciali sfilate-tributo: le creazioni di Anglomania hanno portato in passerella il clash di culture di Vivienne Westwood; gli omini radioattivi e le decorazioni con le stringhe ideati da Keith Haring ornavano invece i capi prodotti da Cultura, che ha acquisito i diritti per riprodurre gli abiti e le icone di questo grande artista.
LIBERT’AZIONE
In occasione del sessantesimo anniversario della festa della liberazione, Cross Roads Riccione in Fashion ha voluto ripercorrere 60 anni di “libertà” conquistate dalla moda attraverso un “cortomentario” ideato dal giornalista di costume Gianluca Lo Vetro, che ha anche illustrato questo percorso sul palco affiancato da Elenoire Casalegno. Il beach/underwear e lo streetwear, protagonisti delle due sfilate di Riccione, sono stati presentati come i settori trainanti sia per l’emancipazione del corpo che per l’emersione degli stili di strada. Elementi fondamentali, quindi, per la liberazione del costume. Dal lancio del bikini nel 1946 alle mutande a vista degli ultimi anni, passando per l’invenzione del tanga nel 1972 ad opera di una ballerina brasiliana di origini italiane, Rose di Primo. Dai pantaloni Capri degli anni ’50 tipici dei pescatori alla minigonna, al punk, a Mariah Carey che nel 1998 taglia il cinturino dei jeans dando il via all’abbassamento vertiginoso del punto vita.