Nella foto Mario Boselli (Pres.della Camera nazionale della moda italiana)Nella tavola rotonda che giovedi 6 novembre ha aperto “Milano studia la moda”, rassegna in tre giornate dedicata alle scuole di moda del capoluogo meneghino, emerge, da parte di tutte le istituzioni che si occupano di promuovere il settore, una volontà comune: puntare sui giovani. Una sana iniezione di ottimismo per tutti gli studenti delle scuole di moda che al prezzo di enormi sacrifici, il più delle volte economici considerate le alte rette scolastiche che le famiglie sono costrette a sobbarcarsi, inseguono il sogno di diventare stilisti di moda. Certo non sono mancate le ramanzine, in fin di bene, alla maggior parte degli studenti che non si guardano intorno. Vittorio Giulini, Presidente di Sistema Moda Italia, lamenta il fatto che le industrie del sistema moda non riescono a trovare figure tecniche altamente specilaizzate come: modellista e tecnico di maglieria, per dirne alcune. A fronte di un elevatissimo numero di curriculum che riceviamo quotidianamente nelle nostre aziende sono davvero pochi quelli che riguardano figure tecniche. Lo stesso Vittorio Giulini, spiega con una frase d’effetto che “il prodotto più bello del mondo se non si vende non vale nulla”. Quindi i giovani devono sforzarsi a pensare di più alla commercializzazione dei loro prodotti sul mercato piuttosto che dedicarsi alle sfilate di moda, che in fin dei conti, se non c’è una produzione alle spalle non servono proprio a nulla. Anche Mario Boselli, Presidente della Camera nazionale della moda italiana, ha esposto una iniziativa validissima, per promuovere i giovani designer, appena lanciata dalla Camera nazionale della moda, istituire delle Joint Venture tra i giovani stilisti e i nomi importanti della moda italiana. Questi ultimi si impegneranno a produrre e promuovere le collezioni dei giovani disegnatori di moda, dividendo poi gli eventuali rsultati economici. Stefano Dominella, Presidente di Altaroma, ha poi spiegato che l’intera manifestazione che si svolge a Roma punta essenzialmente sui giovani, anzi, deve il suo risorgimento grazie all’apporto delle nuove leve della moda. Non sono poi mancati autorevoli interventi sull’argomento da parte di alcune figure importanti della moda italiana come: Roberto Cavalli, Alessandro Dell’Acqua ed Elio Fiorucci.
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